ALL’INVISIBILE APPRODO
Cosa sussurra il vento dello spirito
quando vacillo, e prego, e chiedo un segno
di quest’andare, sempre più confuso?
A volte è solo un fuoco il mio pensiero
che brucia sulla fronte, a volte è un volo
d’uccelli senza meta.
E sempre vado
da un punto all’altro della mia esistenza,
tenace come il grano che resiste
al morso dell’ arsura. E sulle labbra
ho la parola, quasi un nulla, il solo
gridare del silenzio.
Ed è più dolce
anche il dolore che sovrasta, immoto,
l’inquieta solitudine del cuore.
Ma anch’io vedrò, per quanto sia difficile
vagliare l’ombra, penetrare a fondo
quest’abisso di luce e di speranza
Non sono più le lacrime del cielo
a sciogliermi la sete del conoscere,
eppure molte voci mi sussurrano.
Ma quanto è lungo il cielo della vita?
O Dio, non farmi spingere da solo
la barca all’invisibile tuo approdo.
Giovanni Caso – Siano (SA)
SOGNO
E verrà un giorno libero
quando sentirò scendere la neve
e gli alberi dell’inverno sognare
una carezza bianca
quando vedrò i colori della brezza
e leggerò le voci delle albe e dei tramonti
e sarà un giorno immenso
quando vedremo correre nei viali
le foglie rosse della gioia, e insieme
lacrime come cristalli adolescenti
mutarsi in una luce d’infinito,
quando il cielo scenderà nella terra
e le stelle splenderanno sui prati
e dentro i fiumi scivolerà la luna
e sarà il nostro giorno
e sentiremo il silenzio sfiorarci leggero
ed io con la mia anima intera
sarò nella tua anima
e piano ci fioriranno negli occhi
le nostre eternità senza dolore.
Lida de Polzer – Varese
LA CATENA DEL RIMPIANTO
Si adagia sopra il mare il firmamento
placando la risacca, e l’arenile
accoglie tra i suoi ciottoli d’argento
il soffio dello zeffiro gentile.
Poi d’improvviso s’alza forte il vento,
e i tremuli lampioni del ponti!e
risvegliano un inquieto sentimento
col fioco luccicare in lunghe file.
Frugando sopra i flutti resto accanto
all’onda d’un ricordo, e sul fondale
del cuore la catena del rimpianto
s’incaglia e stringe all’ancora il mio male.
Ti ho persa alla deriva … ed ora canto
l’angoscia chiusa in petto che mi assale.
Roberto Mestrone – Volvera (TO)